La varianza nel betting

Varianza: che cos’è e perché è un concetto chiave per la gestione del bankroll del quale abbiamo parlato nei giorni scorsi.

Gestire le proprie risorse e comprendere la varianza sono capacità importanti in tanti settori. Che si tratti di giocatori di poker o di giocatori che puntano denaro su qualche sport, ci sono dei tratti comuni a tutti gli scommettitori, ad esempio la capacità di comprendere il proprio vantaggio e riconoscere la varianza nei momenti fortunati e in quelli sfortunati.

Che cos’è la varianza

Ma che cosa è la varianza? Sostanzialmente e in termini molto semplici è la misura degli alti e bassi a cui è sottoposto il bankroll. Quanto più è alta la varianza cui siamo soggetti in un dato periodo, maggiori saranno le fluttuazioni del nostro bankroll.

Essa misura la distanza tra un insieme di numeri e la loro media e diventa molto rilevante quando si considerano le serie calde e fredde. Comprenderlo è un elemento chiave della gestione responsabile del bankroll.

Bisogna esser consapevoli dell’esistenza della varianza, la quale può portare a risultati sia peggiori che migliori rispetto al valore atteso preventivato. Un aspetto importante è che maggiore è il numero di trade effettuati, minore sarà la varianza.

Varianza nel Betting

L’esempio classico

Per comprendere al meglio questo concetto, un esempio classico è il seguente. Supponiamo che si stia parlando di una quota 2.00. E che il ritorno previsto per ogni scommessa a quota 2.00 sarebbe del 4%. Supponiamo adesso che il giocatore X inizi con un bankroll di 100 unità e che sempre a quota 2.00 punti sempre una singola unità alla volta. Dopo 100 giocate, le risorse dello scommettitore possono variare da un valore di 0 unità a 200 unità nei due casi più estremi.

Ci si attenderebbe che il “portafoglio” dopo 100 giocate sia 104 unità, “rispettando” il valore atteso positivo su quella giocata. Ma in realtà, replicando questo scenario 10.000 volte, potremmo notare l’effetto della varianza. Essa può portare infatti sia risultati migliori che risultati peggiori rispetto alle 104 unità, ovvero rispetto al valore atteso preventivato.