Si è detto che University of Gaming nasce con lo scopo di rinvigorire il sogno presente dentro tante persone, di diventare giocatore professionista di poker, o quantomeno di raggiungere il proprio massimo livello possibile, con un conseguente beneficio globale per il benessere dell’individuo. Nel costruire il team, Dario Sammartino e Marcello Marigliano hanno cercato dei partner che incarnassero al meglio possibile quel sogno. E se c’è un esempio di professionalità nei tornei di poker online, quello è Stefano Terziani.
Stefano Terziani, la storia in pillole
- Fine anni 2000: primi approcci con il Texas Hold’em nelle partite con gli amici
- 2009: si laurea in finanza alla Bocconi
- 2010: viene assunto in General Electric come analista finanziario
- 2012: tra i top winner MTT sul .it, sfiora la vittoria live a un IPT
- 2013: lascia il lavoro in General Electric per dedicarsi al poker full time
- 2013: si trasferisce a Londra per giocare anche sul .com e fare coaching
- 2017: si trasferisce a Malta, per continuare a giocare e fare coaching
- 2020: diventa coach MTT di University of Gaming
Ad oggi è sempre fra i torneisti italiani più vincenti, con oltre 700mila euro di profit globale solo in MTT online, a cui va ad aggiungersi un monte vincite lorde da tornei live per 453.589$. Come coach ha formato più di 100 allievi, molti dei quali sono diventati a loro volta professionisti.
Se non siete nuovi al mondo dei tornei di Texas Hold’em allora conoscerete già il nome del giocatore toscano, universalmente riconosciuto come tra i migliori interpreti italiani di MTT ma anche tra i più bravi, esperti e quotati coach sul mercato. La storia di Stefano inizia come quella di tanti altri ragazzi, ma prosegue in un percorso di eccellenza che è riservato a pochissimi. Lo abbiamo sentito per farci raccontare cosa dobbiamo aspettarci da lui in UG.
In UG per fare la differenza
“Appena ho sentito del progetto UG mi ha subito attirato questo aspetto del rinverdire l’aspetto del sogno da realizzare. Inoltre con Dario c’è un’amicizia consolidata e anche lui sapeva che insegnare è qualcosa che mi riesce molto bene. Sono orgoglioso del fatto che si sia pensato a me, perché la scelta di UG non è stata quella di prendere mille coach, bensì di prenderne pochi ma capaci di fare la differenza.”
Cosa dobbiamo aspettarci da coach Stefano Terziani
“Per adesso sono autore, insieme a Enrico Camosci, del corso basic per MTT. Con Camosh ci siamo divisi gli argomenti: lui affronta più matematica e postflop mentre io mi occupo di preflop (range di open, flat 3bet etc) e ICM.”
La cosa straordinaria è proprio il livello dei coach che se ne occupano, per essere un corso basic. Chiunque abbia mai cercato coaching di base per gli MTT si è quasi sempre ritrovato davanti ragazzi preparati sì, ma che magari hanno battuto soltanto i livelli medi dell’online italiano. Qui invece siamo di fronte a due giocatori che da anni competono con profitto non solo ai massimi livelli dell’online italiano, ma anche sulle piattaforme internazionali.
Perché essere vincenti fa sempre la differenza
Qualcuno potrebbe pensare che insegnanti di livello troppo alto non servano, per livelli più bassi come i mid-low stakes delle room online italiane. Credetemi, non c’è niente di più sbagliato e Stefano lo conferma: “La teoria è una, poi in base alle info su field, tavolo e avversari la aggiusti. In questo senso avere la possibilità di imparare da un coach che ha vinto e vince sia sul .it che sul .com non è assolutamente un limite ma anzi un grande arricchimento. Ma vuoi sapere la verità di fondo? Molti ragazzi italiani sono abituati all’idea di coaching come di “qui raisa, qui folda” eccetera. Niente di più sbagliato: io cerco sempre di andare in profondità di ogni situazione, per far comprendere tutte le ragioni e le possibili conseguenze delle decisioni possibili. Ma le decisioni, poi, le prende e le deve prendere sempre l’allievo.”
Immagino che questo valga anche per quanto riguarda la GTO, che si tenderebbe a pensare essere superflua per i livelli bassi dei tornei online. “Anche lì la cosa importante è sempre avere gli strumenti per prendere le decisioni con cognizione di causa. La GTO non conta applicarla o meno, ma conoscerla, altrimenti nel poker andrai sempre a sensazione.”
I solver sono indispensabili oggi in MTT? “Sono fondamentali innanzitutto perché ci sono, perché si tratta di uno strumento esistente che migliora la conoscenza globale. Quindi chi non usa questo strumento decide consapevolmente di rimanere indietro.”
Insegnare è sempre un po’ anche imparare
Ogni volta che parlo con un coach di poker viene la curiosità di chiedere se e quanto spesso capiti di imparare dai propri allievi. Non me la faccio sfuggire con Stefano, la cui risposta è davvero emblematica: “Io non ho problemi a dire che ho raggiunto questo livello di preparazione anche grazie al coaching. Insegnare ti porta a confrontarti con menti a volte molto diverse dalla tua e questo è già un arricchimento. E poi ripetere concetti ampiamente acquisiti, anche quelli basic, ha sempre una sua utilità, perché spiegandoli a un nuovo cervello puoi sempre avere qualche feedback che ti fa riscoprire un aspetto marginale di certe situazioni di gioco. Inoltre per un coach è importantissimo avere sempre rispetto per tutti. Le persone sono lì per imparare e tu devi rispettare sempre questa cosa. In questo senso essere dall’altra parte della barricata è utile per capire cosa si prova. Per esempio da un po’ di tempo seguo lezioni di pianoforte, quindi conosco sempre bene le dinamiche di chi si trova da questa parte del banco, a imparare da chi ne sa di più”.
Finisce qui, per adesso, la nostra chiacchierata con un coach che ha formato ben oltre 100 studenti, nella sua carriera da insegnante di MTT, e che si appresta a fare altrettanto per University of Gaming. Un’ultima curiosità mi solletica: sapere se c’è qualche allievo che ha dato più soddisfazioni di altri a Stefano Terziani. Curiosità, però, destinata a rimanere delusa: “Ho coachato tanti ragazzi di talento, ma fatico davvero a fare qualche nome: diversi sono o sono diventati miei amici e sono a loro volta professionisti di MTT, quindi non troverei corretto fare nomi.”