A molti di voi suonerà bizzarro, ma se a un torneo di poker live c’è qualcosa di destabilizzante, quella è una sedia vuota. Immaginate infatti di essere seduti nelle fasi decisive di un torneo importante, che sia o meno alle WSOP, magari in bolla o con gli scalini dei premi che si fanno importanti. Voi siete lì al tavolo e di fronte a voi c’è una sedia vuota, con davanti delle chips. Una indisposizione, una sveglia che non suona o qualsiasi altro motivo, compreso il semplice “aver fatto serata”: ciò che conta è che al tavolo vengono scombinati tutti gli equilibri. I giocatori più short sono presi dalla tentazione di rubare i bui, ma dall’altra parte devono tenere a bada il terrore di uscire prima del “morto”. Le dinamiche di tavolo cambiano completamente e, in genere, a beneficiarne sono gli stack più grossi che possono sfruttare a loro piacimento la situazione.
Stu Ungar, la triste storia della sedia al Main Event 1990
A parte la gamma di situazioni sopra descritta, che vi sarà capitata almeno una volta se siete frequentatori dei tornei live, ci sono stati episodi davvero clamorosi di giocatori assenti in fasi cruciali di tornei importanti. Il più famoso di tutti è il povero Stu Ungar, che non si presentò al day 3 del WSOP Main Event 1990, dopo avere stradominato i primi due giorni. Il suo stack era di gran lunga il più alto fra i 16 rimasti in gara, ma di Stuey nessuna traccia. Venne ritrovato in overdose nella sua camera d’albergo e portato in ospedale. Il suo torneo era finito lì, non quello della sua sedia e del suo stack, che era talmente profondo da riuscire a guadagnarsi il final table pure se in sitout. Quello di Stu Ungar rimase nella storia come il nono posto più clamoroso e più triste che si ricordi, ma non è l’unico caso.
Vinnie Vinh, l’uomo che spariva ai day 2
Negli anni 2000 ci fu il curioso caso di Vinny Vinh, gambler statunitense dalle origini vietnamite e dalle camicie improbabili. Vinh era uno di quelli che non si fanno mancare nessun vizio, dalla droga all’alcol e altro, ma al tavolo da poker era un talento. Purtroppo il suo è proprio il classico caso in cui gli eccessi limitano fortemente il rendimento potenziale al tavolo. Infatti nel 2007 per ben due volte, in altrettanti eventi WSOP, Vinh non si presentò al day 2 nonostante stack sempre molto profondi. In entrambi i casi la sua sedia “morì di bui”, ma sempre riuscendo ad andare a premio.
WSOP 2020, il gran rifiuto di Peiyuan Sun
E arriviamo ai giorni nostri, con una storia che non ha un pelo della leggenda di Stu Ungar né dello svogliato talento di Vinnie Vinh. Si tratta comunque di una vicenda particolare, perché riguarda il cosiddetto “WSOP Main Event ibrido”, giocato prima su piattaforma online fino al raggiungimento del final table. Quest’ultimo si sarebbe poi giocato al King’s Casino di Rozvadov, per eleggere il campione del Main Event “International”. Tra i 9 qualificati c’era anche il cinese Peiyuan Sun, che però ha preso una decisione drastica: è rimasto a casa, in Cina. La paura del Covid-19 – e probabilmente anche qualche restrizione da parte del suo paese – hanno avuto la meglio sul sogno di vincere un milione e mezzo di dollari e soprattutto diventare il nuovo campione di questa formula ibrida di WSOP Main Event. Il timore del player asiatico era probabilmente anche doppio, perché in caso di vittoria sarebbe dovuto volare anche a Las Vegas, dove il 30 dicembre il campione del Main Event International incontrerà quello del Main Event “domestic”, dedicato ai giocatori statunitensi, per eleggere il campione dei campioni del Main Event 2020 – ed elargire un altro milione di premio extra.
Giocare un torneo da 10.000$ con la prospettiva di vincerne più di un milione e possibilmente anche due, ma fermarsi una volta raggiunto il tavolo finale. Non deve essere stata una decisione facile, quella di Sun, ma probabilmente è stata corretta la decisione presa in merito dai vertici WSOP. Lo stack del giocatore è stato letteralmente tolto dal tavolo, così il torneo è poi proseguito con 8 giocatori rimasti. Per la gioia dell’ultimo giocatore in chips, che si è visto recapitare un regalo del valore di almeno 35mila dollari: a tanto ammontava la differenza fra i 75.360$ incassati da Peyuan Sun “a tavolino” per il suo nono posto, e i 109.982$ spettanti all’ottavo classificato.