Dario Sammartino che vince un torneo di poker è qualcosa a cui ormai si è assuefatti, come sentire di Ronaldo o Messi che decidono una partita coi loro gol. Ma non tutte le vittorie sono uguali, e non solo per una questione economica: alcuni successi arrivano in momenti particolari, che ne decretano l’unicità.
“LarsLuzak” si inchina, High Roller fa rima con Dario
Ad esempio è il caso dell’ultimo High Roller vinto online la notte scorsa dal vice-campione del mondo WSOP: un evento da 5.250$ di buy-in con 150.000$ garantiti a montepremi. Come accade spesso a questi livelli di spesa, il field è di quelli da far tremare i polsi: 42 ingressi con nomi di altissimo profilo come Isaac Haxton, Stephen Chidwick, Ami Barer e – appunto – Dario Sammartino. Dopo 5 ore e 18 minuti di torneo è caduto anche l’ultimo birillo, nello slalom vincente di Dario. E non è un birillo qualunque ma Sami Kelopuro, altro capitano di lungo corso nel poker High Stakes, noto un tempo su Full Tilt come “LarsLuzak”. Il finlandese si è dovuto arrendere all’italiano, che così incassa un payday da 89,582$.
Perché non è un successo come tutti gli altri
Quasi 90mila dollari sarebbero poco più di un classico “day at the office”, per Dario Sammartino, ma stavolta non è così: questo successo arriva infatti nei giorni in cui Dario sta lanciando l’ambizioso progetto “University Of Gaming” di cui è ideatore e co-fondatore, una vera e propria accademia del gioco per imparare ad affrontare ogni situazione nel modo giusto e aiutare i talenti italiani a porre le basi per costruirsi il proprio sogno. Quando sul mercato arriva un nuovo soggetto si deve pensare a campagne pubblicitarie per far conoscere l’idea al grande pubblico, e anche il progetto “UG” non fa eccezione. Ma non tutti i progetti possono permettersi un fondatore che, nel giorno stesso in cui si lancia la sua accademia sul poker, vince ancora una volta contro i field più prestigiosi al mondo. Se esiste una promozione migliore, fatemela conoscere.