Per qualunque italiano frequenti o abbia frequentato il mondo del poker da qualche anno, Andrea Dato è una sorta di certezza: anche quando non lo si vede lui c’è sempre, anzi è come se sia sempre stato lì, al pari delle carte e delle fiches. Il 41enne romano è, se ne servisse una, la dimostrazione vivente che il poker vissuto professionalmente può durare a lungo, adattandosi ai tempi, agli avversari, alle mode, all’evoluzione del gioco, in maniera discreta ma sempre vincente.
Anche per questo avere “Datino” coinvolto nel progetto University of Gaming è un grandissimo colpo, perché Andrea è universalmente riconosciuto come professionista serio, longevo ed esemplare, sia quando impegnato a giocare in prima persona che nel non semplice compito di insegnante. Lo abbiamo sentito per capire cosa attenderci da lui in questa nuova avventura da coach di UG, ma anche per farlo conoscere a quei pochi che non hanno bene idea di chi si stia parlando.
Una storia iniziata 22 anni fa…
Quella dell’esserci sempre stato è una battuta, ma non più di tanto. Gli chiediamo, allora, quando inizia a entrare il poker nella vita di Andrea Dato. “La mia prima esperienza “pubblica” risale al 1998, quando feci il mio primo torneo live di poker. Era un torneo di poker all’italiana, che si giocava al Casinò di Sanremo. Parlando di Texas Hold’em invece i primi approcci avvennero nel 2003, quando con diversi amici iniziammo a giocare online su PokerStars.com. Al tempo il No Limit Hold’em non esisteva quasi, quindi i primi passi online furono nel Limit Hold’em.”
Andrea Dato è nato, è e rimane un cash gamer puro. Ciononostante, dagli MTT sono arrivate tante soddisfazioni: un anello WPT, diversi tavoli finali WSOP ed EPT, un titolo mondiale nel Global Poker Master regalato all’Italia insieme a Mustapha Kanit, Rocco Palumbo, Giuliano Bendinelli e Dario Sammartino. Già, proprio lo stesso Dario che lo ha fortemente voluto dentro alla sua nuova creatura…
La carriera di Andrea Dato in breve
- 1998: primi tornei di poker all’italiana
- 2003: primi approcci con il poker online
- 2010: lascia il lavoro (ingegnere in uno studio di progettazione) per dedicarsi unicamente al poker
- 2011: diventa pro sponsorizzato, prima di Full Tilt e poi di Glaming, per il quale partecipa come professore al tv show “Come giochi?”
- 2014: vince il WPT Venezia e il Global Poker Master con l’Italia
- 2020: entra in University of Gaming come coach di cash game
- 2020: ad oggi ha totalizzato 1.758.616$ in vincite lorde dai tornei live (14° nella All Time Money List italiana)
Perché University of Gaming?
Alla domanda su cosa abbia dovuto fare Dario Sammartino per convincerlo a salire a bordo, Andrea mi anticipa come un Cannavaro d’annata: “Prima che colleghi, con Dario siamo innanzitutto amici e condividiamo da diversi anni molto, anche al di fuori del mondo poker. Infatti sono stato testimone fin all’inizio di questo progetto che aveva in testa, e nel quale ha investito grandi quantità di tempo e denaro. Quando mi ha chiesto di farne parte non potevo proprio dire di no, anche perché mi piaceva l’idea di collaborare con lui e tante altre belle persone che sono dentro al progetto. Mi piace anche l’aspetto romantico nell’idea di rilanciare il poker in Italia: se torna la passione per il poker non posso che esserne felice e abbiamo tante belle idee che vi sveleremo strada facendo.”
Dunque Andrea Dato è ufficialmente un coach di University of Gaming, maestro assoluto del cash game. “Come saprai il cash game è sempre stato il mio gioco e frequento abitualmente la 5/10 online, mentre la domenica in genere mi dedico agli MTT per staccare, e un po’ per svago. Anche il coaching è un’attività che non ho mai smesso in tutti questi anni, ma ovviamente anche io – oltre a giocare – mi aggiorno e infatti faccio parte di un gruppo di studio estero, all’interno del quale ci si scambia pareri per fare ulteriori salti di qualità”.
Si tratterà di corsi dedicati esclusivamente al cash game online? “Assolutamente no, o meglio va precisata una cosa. Io parto dalla teoria, parlo di quella che sarebbe la mossa giusta in teoria, ma poi per quello stesso spot la mossa giusta può essere una online e un’altra live. Molti miei allievi giocano live e si affrontano spesso argomenti di spot che live vanno giocati in un modo diverso, perché la situazione e le dinamiche lo richiedono.”
I software e l’Intelligenza Artificiale
Con Andrea affrontiamo poi l’argomento software, fondamentale quando si parla di gioco e di coaching. Scopro così che Dato è stato il primo utente italiano ad acquistare una licenza di Poker Tracker, nel lontano 2003. “Al tempo il gioco No Limit praticamente non esisteva, e io usavo PT per studiare il Limit Hold’em.”
Oggi la situazione è molto diversa, la tecnologia ha fatto enormi passi avanti ma al contempo anche le room hanno intrapreso atteggiamenti sempre più ostili, nei confronti dei software di tracking. Come la pensa “Datino” in merito? “In generale gli HUD non hanno più una grande utilità, visto che anche i più scarsi hanno un minimo imparato range, frequenze di apertura e di 3bet, eccetera. La vera utilità dei software di tracking sta nello studio post-sessione e infatti le mie lezioni ne fanno largo uso, insieme ovviamente ai solver GTO che sono fondamentali.”
Perché i solver sono fondamentali? “Perché io parto sempre dalla teoria, e quella viene fuori grazie ai solver. Se vuoi dominare il cash game devi conoscere la GTO e io parto da quella, per poi accompagnare l’allievo a capire come e quando spostarsi verso un approccio exploitativo. In un certo senso uso la GTO come una sorta di “impara l’arte e mettila da parte”. Quello che cerco di fare con tutti i miei allievi non è riempirli di nozioni, ma piuttosto abituarli a porsi le domande giuste.”
Una domanda che si pongono in tanti, tra gli studiosi e gli appassionati di poker, è se l’intelligenza artificiale opererà il sorpasso sull’essere umano. Andrea Dato ha le idee piuttosto chiare in merito: “Sono molto affascinato dall’AI, sia nel mondo degli scacchi che in quello del poker. Tuttavia non credo che si arriverà al punto in cu l’AI sarà imbattibile: da un punto di vista strategico, l’uomo è in grado di apportare cambiamenti più velocemente. Più in generale mi piacerebbe che il gioco rimanesse sempre irrisolto, in cui ognuno deve fare un’analisi ma non c’è mai una strada univoca. Per farti un esempio, io ho a che fare con i solver tutti i giorni da due anni a questa parte, e ancora mi sorprendo quando vedo risultati che mi lasciano a bocca aperta, su alcuni spot.”
Chi sono gli allievi ideali di Andrea Dato?
Il poker di oggi è molto diverso da quello degli anni del boom, ma non è detto che ciò sia soltanto un male. “Ci sono stati anni in cui si poteva vivere di poker grazie alla rakeback. Io rispettavo chi faceva il “rakeback pro”, ma quel giocare sempre uguale, in autopilot, è l’antitesi rispetto alla mia idea di poker. In questo senso, anche se la fine dell’era rakeback ha significato meno soldi per tutti, credo che il lato positivo sia nel fatto che chi ha deciso di continuare con il poker sia stato costretto a virare sulla qualità, a discapito della quantità. Come dicevo prima, come coach di cash game non devo insegnarti a coltivare il sogno di diventare campione del mondo. Io addestro la gente ad inseguire un altro sogno: quello di vivere giocando a poker. Non do lezioni da mandare a memoria o frasi da scrivere all’infinito: insegno a pensare in un determinato modo, a porsi le domande giuste quando si è al tavolo. E questo non puoi farlo se non sei mosso da passione, voglia e curiosità.”
Appuntamento oggi su Twitch!
Un primo assaggio di cosa saranno i corsi di Andrea Dato sul cash game potrete averlo già questa sera, collegandovi con l’account ufficiale Twitch di University of Gaming: il coach sarà ospite in diretta per voi a partire dalle 18:30, in un appuntamento che non potete assolutamente perdere!